24 novembre 2006

Esercizi di stile

"Esercizi di stile"
Raymond Queneau
Ed. Einaudi

Finalmente riesco a trovare il tempo per scrivere dell'ultimo libro che ho letto...in realtà il tempo lo sto rubando ad attività molto più noiose.
In quanti modi si può descrivere una situazione? Sicuramente tanti, ecco, Queneau in questo si cimenta; una semplice situazione divertente che viene riproposta sotto la lente di stili e figure retoriche diverse arrivando anche alla "semplice" translitterazione. Il libro è con testo francese a fronte che, ahimè, ho dovuto tralasciare essendo il mio francese molto arrugginito e comunque molto commerciale; sopperisce, per fortuna, un'ottima traduzione di Umberto Eco che non tradisce per niente lo spirito del libro ma, anzi, lo "riscrive" in italiano. Se durante una esplorazione in libreria si cerca un romanzo, una storia fatta e compiuta non bisogna fermarsi davanti a questo libro, ma se si è affascinati dall'arte della descrizione in sè, bhè allora bisogna farci un pensierino.

15 novembre 2006

La pubblicità è l'anima del commercio....

Stamattina ho ascoltato in radio il nuovo spot dell’Imodium, non penso ci sia qualcuno che non conosce questo medicinale ed il suo utilizzo, comunque per quei pochi fortunati che non sanno cosa sia, l’Imodium è un medicinale in compresse che serve per bloccare gli attacchi di diarrea (argomento scottante oggi…). Per farla breve lo spot radiofonico consiste in un dialogo telefonico, c’è un tizio che risponde al telefono e dall’altro capo una voce con tono sarcastico gli fa: “Filippo, sono l’attacco di diarrea” e si produce in un risolino maligno, al che Filippo, quasi in lacrime: “Noooo….c’è la partita di calcetto con gli amici, la finale del torneo!” e giù altra risata satanica del perfido attacco di diarrea. Tralasciando lo slogan finale, che non mi interessa, mi sono immaginato la telefonata tra l’attore-doppiatore che interpreta il perfido attacco ed il suo agente.

- Doppiatore: Pronto?
- Agente: Ciao Antonio, sono Mario.
- D.: Heylà Mario, come va? Mi porti buone notizie?
- A.: Ottime Antò, ti ho trovato un ingaggio!
- D.: Grande! E in cosa consiste, una parte in un film? Oppure qualcosa in teatro.
- A.: No, Antonio, non correre troppo, è uno spot.
- D.: Va bene lo stesso, è poi gli spot televisivi sono stati un trampolino di lancio per molti, magari divento il nuovo Accorsi.
- A.: Antonio, lo spot è radiofonico, però è a tiratura nazionale, andrà in tutte le radio più importanti nelle ore calde.
- D.: Radiofonico? Mmh… Vabbè dai, non faccio lo schizzinoso, è sempre un lavoro. E qual è il prodotto? Leggo le caratteristiche della nuova BMW?
- A.: Così poco? Ma certo che no! Dovrai comunque interpretare una parte.
- D.: Aha! Mi piace, è comunque qualcosa di teatrale. Dimmi la verità, devo fare una cosa tipo la particella di sodio? Sai che so fare quella vocina simpatica…
- A.: No no, devi fare la parte di una specie di cattivo.
- D.: Roba drammatica allora, anche meglio, uscirà fuori tutta la mia verve.
- A.: Non sai quanto….
- D.: Come?
- A.: Niente, niente…
- D.: E dimmi Mario, che personaggio interpreto: il capoufficio freddo e cinico che non dà mai la pausa caffè?
- A.: No, non è un personaggio fisico, è più…come dire….metafisico.
- D.: Addirittura?! No, non dirmelo? Interpreto Dio nello spot del caffè! Minchia, sai che botta per il mio curriculum.
- A.: No, no, niente del genere, diciamo che devi dare corpo ad un entità che non ha voce nella realtà.
- D.: Mario, non ci sto capendo un cazzo, mi vuoi dire cosa devo interpretare?
- A.: Ehm….interpreti l’attacco di diarrea nel nuovo spot radiofonico dell’Imodium.
- D.: COSA?! Ma sei impazzito?! Bel curriculum ne viene fuori, già mi ci vedo che vado ad un provino in teatro e dico al regista: “Ho interpretato il Macbeth, sono stato la voce di Tod di Beautiful per tre stagioni…Ah sì, ho fatto l’attacco di diarrea in radio”.
- A.: Non essere così pessimista, è sempre un lavoro ed è comunque importante.
- D.: Già, già, intravedo la possibilità di un oscar ora che mi ci fai pensare.
- A.: Senti, non lavori da tantissimo tempo, per questo spot ti pagano bene, lo vuoi fare o no?
- D.: Va bene, lo faccio. Però voglio che mi trovi qualcosa di buono per la prossima volta!
- A.: Contaci….Ho già dei contatti con quelli della Irudoid, voci di corridoio dicono che stanno preparando una grossa campagna pubblicitaria!

12 novembre 2006

Schifo....

Volevo scrivere del libro che proprio oggi ho finito ma poi ho letto questa notizia ed ho provato un forte senso di schifo. Non solo c'è il fatto ignobile di questi esseri inutili che torturano fisicamente e psicologicamente un povero down, a peggiorare il tutto c'è che il video messo su google è diventato uno dei più scaricati! Forse non ci rendiamo conto dell'infimo livello a cui ormai stiamo arrivando, nemmeno gli animali arrivano a tanto, è proprio vero che le vere bestie siamo noi umani. Per piacere, se vi capita, se per un fortuito carosello della vita avrete l'occasione di essere fisicamente vicini a gli autori di questo scempio, o ad un soggetto che ne sarebbe capace, tanto si trovano facilmente tra i giovani, ecco, fatemi un piacere: sputategli in faccia e ditegli che mi fanno schifo.

10 novembre 2006

L'ultimo round

Si muove ancora bene sulle gambe nonostante i colpi che gli ho dato. Mi muovo ancora bene sulle gambe nonostante i colpi che ho preso. Adesso siamo entrambi stanchi, ci studiamo, giriamo intorno e non stacchiamo gli occhi uno dall’altro mentre tiriamo il fiato. Aspettiamo che l’altro faccia un errore, un movimento da anticipare, anche solo una sensazione. Parte con un diretto di destro, lo paro, ha l’addome scoperto, colpisco una, due, tre volte. Accusa il colpo, indietreggia. Suona il gong, raggiungiamo l’angolo ed il mio secondo mi da i soliti consigli: tieni la guardia alta, muoviti, attento al suo gancio destro; siamo all’ultimo round, lo avrò capito ormai qual è il suo colpo migliore. Siamo di nuovo in piedi, uno di fronte all’altro, ricominciamo il balletto. Percepisco un movimento ed abbasso la guardia per difendere l’addome, mi scopro e se ne accorge, mi colpisce con un sinistro al volto. Fa male, questa volta sono io ad accusare il colpo, indietreggio, mi cede il ginocchio e sono quasi a terra, per un attimo tutto è nero, è solo un attimo, devo rimettermi in piedi. Riesco a rialzarmi ed a rimettermi a ballare, sono stravolto ma anche lui lo è, non posso più sbagliare ora. Mi avvicino, si avvicina, riparte con un gancio destro ma questa volta lo vedo, sposto il suo braccio difendendomi con il sinistro e con tutta la forza che mi è rimasta lo colpisco con un montante destro al mento. Indietreggia, barcolla, cade. L’arbitro gli è sopra e conta. Uno… Due…. Gli ballo un po’ intorno come se volessi convincerlo che sono ancora fresco, come se volessi convincermene io stesso. Tre… Quattro… Mi avvicino al mio angolo e guardo negli occhi il mio secondo, sorride. Cinque… Sei… Lui cerca di rialzarsi, geme, ricade. Sette… Otto… Sono già con le braccia la cielo. Nove… Dieci! Ho vinto! Finalmente mi potrò sedere.

Come avevo già scritto, prima che blogger me lo facesse sparire, questo post è stato scritto "sotto l'effetto" di Male di miele degli Afterhours.

06 novembre 2006

Scusate faccio una prova

Visto che l'ultimo post è sparito nel nulla e non si sa dove sia finito faccio un post di servizio: provo a postare questo e vediamo un pò cosa succede...