31 dicembre 2006

La catena dei libri...

Viola, anticipando di un niente Ventodiprimavera, mi ha simpaticamente (tepozzino...) invischiato in una catena tra blogger, visto che però l'argomento libri è da me sempre gradito accento di buon grado. Prima però vado ad illustrare le regole del gioco: si prende il primo libro che capita a tiro, si va a pagina 123, si contano le prime 5 frasi e si riportano sul blog le successive 3, fatto questo si inguaiano altri tre blogger...
Visto che avevo sotto mano l'ultimo libro che ho letto e di cui volevo scrivere quello che ne pensavo, il giochino lo faccio con quello:
Il libro è "La vampa d'agosto" di Andrea Camilleri edito da Sellerio...andiamo a pagina 123...ecco, poi contiamo le prime 5 frasi...uno...due...tre...quattro...e cinque, e poi riportiamo le successive 3...non penso si capirà molto...vabbè:
"Nonsi. Spitaleri l'ha ordinato e me l'hanno purtato duminica matino alle sett'arbe". Era la migliore risposta che il commissario potiva aviri. "A quale ditta s'è rivolto?"
Le 3 frasi sono riportate, ora bisogna inguaiare qualche blogger...ma chi? Ecco!
Luna
Porzione
Apepam

Per la cronaca, al solito, il libro non è affatto male, il personaggio muta con il mutare dei suoi anni e si preoccupa per questo ma, naturalmente, il libro va oltre l'intreccio giallo, come al solito Camilleri fa dire tante cose interessanti al suo commissario preferito.

28 dicembre 2006

Johnson ti hanno fregato l'idea!!!

La cara Amaranta mi ha appena adesso segnalato questo articolo del Corriere...
Hanno fregato l'idea che Johnson aveva lanciato tra i commenti al mio post sui babbi natale!
Voglio i diritti d'autore per me ma, soprattutto, per lui!!!

24 dicembre 2006

Buon Natale!

Avrei voluto scrivere un bel post di auguri a tutti voi ma ho scoperto che tutto quello che avrei voluto dire lo ha già scritto Carmen.
L'unica cosa che posso fare, oltre che dirvi di leggere il suo post, è di augurarvi delle feste magnifiche, un Natale strepitoso e, per regalo, tutto ciò che desiderate di più!

17 dicembre 2006

Babbi natale

Facevo un giro per le vie addobbate per Natale e notavo la presenza su quasi ogni balcone di pupazzi di babbo natale appesi nell’atto di entrare in casa, chi su una scala, chi con un paracadute, ma come arrivano in casa?

Anna: Arriva Natale!
Mario: Bello, mi piace l’aria natalizia, gli addobbi, le lucine…
A.: Anche a me, infatti….guarda cosa ho comprato?
M.: Ecchecos’è?!
A.: Come cos’è?! E’ l’addobbo del momento! Il babbo natale che sale le scale da appendere sul balcone…
M.: Come scusa?
A.: Massì! Non li hai visti? Ci sono su tutti i balconi; il nostro è deluxe, con la scala con le lucine intermittenti.
M.: Che culo! Non ci facciamo mancare proprio niente. E delle renne vestite da Matrix da mettere agli angoli del balcone non ce n’erano?
A.: Come sei simpatico! Ma non avevi detto che ti piacevano gli addobbi e le lucine?
M.: Certo! Ma quelle classiche: l’albero di natale con le luci intermittenti e le palline colorate, il tubo da arrotolare alla ringhiera con le luci che si inseguono, cose così, non un inquietante pupazzo vestito di rosso che cerca di entrare in casa!
A.: Ma se ce l’hanno tutti!
M.: Infatti più che a Natale sembra di stare in un film horror: “L’invasione dei babbi natale assassini”; ho visto un balcone in cui è quasi arrivato alla finestra…i bambini in quella casa saranno felicissimi, gli manca un coltello tra i denti.
A.: Non dire cretinate e vallo ad appendere.

Driiiin Driiiiin
A.: Pronto? Salve signora Marchetti mi dica…Ha visto il nostro babbo natale? Bello vero? Come? No, non la sto prendendo in giro, ci mancherebbe. I suoi figli stanno piangendo? E perché? Se l’ho visto? Certo, l’ho comprato io… Impiccato? Mannò, sale le scale…le lucine intermittenti… Va bene, va bene, non si arrabbi, vado a vedere cosa è successo.

A.: Mario! Ma sei impazzito?!
M.: Perché?
A.: Come perché? Invece di appendere il babbo natale con tutta la scala lo hai appeso all’albero di limoni?!
M.: E vabbè, volevo fare una cosa un po’ diversa…
A.: Appendendolo per il collo con un nodo scorsoio?!
M.: Era meglio se facevo finta che cadeva e lo appendevo per i piedi?
A.: Ma quanto sei stupido, ci sono i figli della Marchetti che piangono da mezz’ora, pensano che babbo natale si sia ucciso perché loro sono stati cattivi.
M.: Bhè….come ipotesi io non la scarterei, l’altro giorno hanno attaccato due barattoli di pelati alla coda del gatto della Bissoni.
A.: Tu non le hai mai fatte ‘ste cose da bambino vero? Tu eri un Santo.
M.: Può darsi, ma io usavo barattoli vuoti non due scatole da chilo di pelati, il gatto ormai ha una coda di due metri e mezzo!
A.: Ora vai a staccare quel povero pupazzo e lo appendi per bene e poi ti vai a scusare con la signora Marchetti e con i figli.
M.: Va beeeneee…..

Naturalmente è tutto inventato, i nomi le situazioni etc. etc. Però ringrazio tazzozza per lo spunto.

09 dicembre 2006

Luisona day

Il mio amico Maurizio mi ha ricordato che oggi è il compleanno di un bellissimo libro, oggi “Bar Sport” di Stefano Benni compie 30 anni, siamo coetanei, spero di portarmi gli anni come se li porta lui: splendidamente! L’ho letto la prima volta tanti anni fa, conoscevo già i libri di Stefano Benni, questo blog testimonia quanto mi piacciano, ne conoscevo la comicità ma nonostante questo “Bar Sport” mi ha stupito; lo considero il libro più comico di Benni, comico in senso stretto, niente satira sarcasmo o altro, vera e propria comicità. Ricordo che lo trovai in libreria, edizione Oscar Mondatori, copertina celeste, è ancora lì nella mia libreria accanto a tutti gli altri libri di Benni. Ho riso dalla prima pagina, dall’introduzione, ed ho continuato fino alla parola fine; ho riso leggendo del Cinno, della Luisona, delle vecchiette che parlano di malanni, ho riso di funghi giganti chiamati Uri Geller e di tante altre cose che preferisco facciano ridere anche voi, scoprendole nelle pagine di questo libro che anche se racconta di un tempo andato, di bar di provincia, non è invecchiato per niente, anzi, come il vino sembra migliorare ogni volta, eh sì, lo rileggo spesso, è uno dei miei libri preferiti da rileggere, ed ogni volta rido come la prima volta se non di più. Ma forse non è vero che racconta di cose che ormai non ci sono più, sono convinto che esistono ancora, nei paesini sperduti, dei bar come quelli raccontati in “Bar Sport”, io la Luisona l’ho addirittura incontrata…

07 dicembre 2006

La multa…

Primo Movimento
Vigile X: Fiiiiiiii…….
Baol: Scusi signor vigile, la sposto subito.
V.: Mi dispiace ma ho già scritto, lei è parcheggiato in divieto di sosta.
B.: Capisco ma…
V.: Niente ma, non lo ha visto il Passo Carrabile?
B.: Certo che l’ho visto ma, vede, è casa mia!
V.: Mi dispiace ma le regole sono uguali per tutti, un Passo Carrabile è un Passo Carrabile.

Secondo Movimento
Baol: Ciao Y!
Mister Y: Ciao Baol, come va?
B.: Abbastanza bene e a te?
Y.: Tutto ok grazie. Sai, l’altro giorno ho parcheggiato per 5 minuti davanti casa tua e quando ritorno mi ritrovo una multa.
B.: Mi dispiace, non è colpa mia; guarda, anche a me…
Y.: Ma non preoccuparti, ho telefonato subito ad un mio amico vigile, per fortuna quello che mi aveva fatto la multa non aveva ancora consegnato il blocchetto e così sono riuscito a farmela togliere.
B.: Ma, scusa, una volta scritta non si può fare più niente?
Y.: Ma no! Una volta consegnato il blocchetto al capo dei vigili, allora sì che non è possibile.

Terzo Movimento
Baol: Ma guarda tu se uno può campare così, sono venti minuti che devo uscire l’auto e questa macchina parcheggiata davanti non trova padrone…Signor vigile!
Vigile X: Dica.
B.: Guardi, sono venti minuti che aspetto che tolgano questa macchina per poter uscire, vado anche un po’ di fretta.
V.: Aspetti un attimo…
B.: Perché fino adesso che ho fatto? Giocato a briscola da solo.
V.: Non faccia lo spiritoso.
B.: Ma, scusi, non gliela fa la multa?
V.: Solo un attimo…
Signorina C.: Scusate, scusate, scusate…ho parcheggiato la macchina solo per cinque minuti.
B.: Cinque minuti?! Ma se io sono qui fuori da almeno venti minuti!
V.: Vabbè, tutto si è risolto comunque, adesso potrà uscire la macchina. Arrivederla signorina, e mi saluti suo fratello, l’assessore….

Alle volte si va oltre il “due pesi, due misure”….diventano tre….