17 aprile 2015

Intermezzo



Lo so che me ne sto in disparte, a parte, in parte. Sono semplicemente seduto da qualche parte, ad attendere che almeno un parte, se non tutto, si rimetta in moto e si combaci.

08 aprile 2015

Storiella zen

Un giorno, mentre camminavamo per il centro della città, chiesi al mio maestro “Maestro, come si fa a capire le persone?”, come suo solito mi guardò sorridendo e non mi rispose subito, mi disse solo “Seguimi”. Camminammo molto e attraversammo tutta la città; lo scenario cambiava ai miei occhi, passando dal centro pieno di attività commerciali e di gente indaffarata a zone residenziali con giardini e madri con figli, fino ad arrivare all’estrema periferia, nei quartieri più popolari, con case mal tenute e bambini lasciati giocare e urlare liberi e senza controllo. “Perché siamo venuti fin qui?”, chiesi al mio maestro, “Eravamo nella zona più ricca, in mezzo alla gente ed adesso siamo qui, in mezzo al degrado, con gente che ci guarda con sospetto; non mi sento a mio agio”. Il maestro nuovamente mi guardò e disse “Mi hai chiesto tu di spiegarti come si fa a capire le persone. Dici di non sentirti a tuo agio, siamo sempre nella nostra città, non siamo in un posto diverso, abbiamo solo percorso pochi chilometri eppure ti senti estraneo. Per capire davvero una città non puoi fermarti al centro, devi conoscerne anche la periferia; così è con le persone, devi guardare la loro periferia”, “Non capisco bene maestro, le persone hanno una periferia?”, “Sì, giovane allievo, è il contorno delle loro azioni, delle loro parole. Per capire una persona devi ascoltarla anche nelle pause di quello che dice, non solo nelle sue parole; devi essere attento ai gesti che nemmeno loro sanno di fare, a dove guardano i loro occhi. Ti accorgerai che magari il condottiero più coraggioso, mentre ti parlava, ti ha rivelato la sua paura più profonda. L’errore più grave che tu possa fare è quello di credere che una persona sia una facciata liscia perché, in realtà, è un mosaico sfaccettato ma devi cambiare la tua prospettiva per riuscire a scoprire tutte le sfaccettature, devi impegnare tutti i tuoi sensi e non concentrarti su uno solo. Devi ascoltare non solo quello che dicono davanti ad un pubblico ma anche quello che sussurrano quando credono che nessuno li ascolti; quella è la periferia delle persone. Ti senti osservato qui, in un posto sconosciuto, ti sentivi sicuro, in centro; eppure ogni mercante sorridente avrebbe voluto truffarci mentre qui, prima, ho fatto cadere il mio sacchetto di monete ed ora ce lo stanno riportando”. Un ragazzino di poco più di dieci anni, infatti, ci avvicinò timoroso e mise nelle mani del mio maestro il sacchetto tintinnante, ricevette una moneta come premio, ringraziò e scappò via.